Selva di Malano

Compresa tra il fosso Sarameia e le ultime propaggini del cosiddetto Poggio Lungo, su un declivio attualmente disboscato, presumibile sito di un altro antico insediamento, si può ammirare un grosso monolito cubico, liscio, modanato inferiormente, con base aggettante a guisa di ballatoio, e scaletta a gradini irregolari (poggiata sul fianco sinistro), accedente ad un ampio ripiano posteriore, fornito di basso parapetto. A questo monumento la popolazione locale ha dato il nome di “Sasso del predicatore”, per la somiglianza ad un pulpito. Un altro manufatto di particolare interesse è costituito da un masso tagliato a forma di parallelepipedo, sul cui piano superiore sono: anteriormente, una fossetta sacrificale e, più indietro, un lungo gradino. Ai lati poggiano due scalette ricavate dal vivo ed alla sua destra vi è una tomba a fossa pure scavata nel suolo roccioso. Nella parte est della Selva, esaminando i resti pervenutici, sembra che esistesse un altro antico, piccolo insediamento, compreso tra la località Poggio Lungo ed il fosso Serraglio. Qui, in particolare, al centro di un ampio declivio, sullo sfondo di un magnifico ed amplissimo panorama, sono due notevoli monumenti rupestri, vicinissimi tra loro. Inoltre, è presente un vistoso masso ovoidale con ricavati al centro dieci gradini, accedenti ad una sommità spianata, ove sono i resti di tre presumibili piccole are, tagliate dal vivo e fornite di scorniciature. E’ questo il secondo dei cosiddetti “Sassi del Predicatore”. Vi è poi una grande ara (forse funeraria) romana monolitica, a forma di parallelepipedo.